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giovedì 16 aprile 2015

Scrivimi Ancora [Love, Rosie]


Ieri sera sono finalmente riuscita a vedere Scrivimi ancora, che non sapete neanche da quand'è che lo cercavo in streaming. Lo volevo vedere principalmente perché da quando l'ho visto in Posh mi sono innamorata di Sam Claflin, ma il film è stato davvero una piacevolissima sorpresa.

La trama in breve è la seguente:
Rosie e Alex sono amici del cuore fin da quando erano bambini: si sono sempre raccontati tutto, compresi i sogni bizzarri in cui Alex immagina di essere non una persona ma un oggetto. La loro amicizia è già amore ma nessuno dei due riesce ad ammetterlo, e a partire da un bacio scambiato durante la festa ad alto tasso alcolico per i 18 anni di Rosie si innesca una catena di equivoci e rimandi che durerà per 12 anni, tenendo lontani i due potenziali innamorati anche fisicamente, visto che si ritroveranno su continenti diversi.
FONTE

Sicuramente essendo una commedia romantica il film non riserva chissà quali risvolti inaspettati, si sa fin dall'inizio come la storia di Rosie e Alex andrà a finire, ma è il viaggio che conta, ed è un viaggio assolutamente delizioso. La storia scorre in maniera leggera e senza troppi drammi, continuando sempre a coinvolgerti nelle vicende dei due ragazzi, senza annoiare.

Mi sono molto piaciuti entrambi i protagonisti e il loro rapporto nel corso del tempo, si sono sempre mantenuti fedeli a loro stessi, ci sono sempre stati l'uno per l'altro, hanno sempre rispettato il volere dell'altro e gli hanno sostenuti anche quando quello che facevano andava contro il loro stesso interesse. E Sam Claflin e Lily Collins fanno un ottimo lavoro nel rappresentarli. Molto buona anche la chimica tra i due. 
Anche tutto il resto del cast funziona molto bene, creando personaggi un po' strambi, ma decisamente simpatici. La mia preferita su tutti la migliore amica di Rosie.
Lo stile British si riconosceva qua e là, ma in particolare ho adorato la strizzatina d'occhio ad Orgoglio e Pregiudizio nel discorso iniziale del papà di Rosie in cui la invitava a seguire i suoi sogni e non ascoltare la madre.
Infine ho adorato la colonna sonora, specialmente la canzone di apertura del film.

domenica 12 ottobre 2014

Posh

Come vi avevo già accennato nel post precedente un po' di giorni fa sono andata a vedere POSH, anche conosciuto come The Riot Club, perché io davanti alle premesse produzione very British, personaggi un po' stronzi e  begli attori, onestamente non so resistere. 





 Il film inizia con un prologo divertente ambientato nel 17° secolo che spiega le origini del club e che per qualche secondo ti dà la simpatica impressione di star guardando il film sbagliato. Può essere nettamente diviso in due parti, la prima parte non è altro che di presentazione dei personaggi, del club e della necessità di trovare nuovi membri, ed è una parte che strizza un po' l'occhio ai teen drama, c'è l'inizio della storia d'amore, ci sono le prove per entrare a far parte del club e i personaggi seppur sfrontatamente ricchi e viziati inizialmente hanno il fascino tipico delle simpatiche canaglie.
La seconda parte è quasi interamente incentrata nel pub dove i ragazzi vanno a festeggiare e dove pian piano le cose degenerano, pare che la pièce teatrale da dove è tratto fosse totalmente ambientata qui, tuttavia, io ho personalmente trovato l'ambientare tutto lì un po' pesante, ma è una pura questione di gusti. In questa parte tuttavia, quel po' di simpatia che alla fine i ragazzi erano riusciti a conquistarsi  all'inizio sparisce totalmente man mano che vanno avanti e che si mostrano per quello che realmente sono, degli stronzi convinti che tutto si possa comprare, anche le persone. Tuttavia che sono solo degli sciocchi ragazzini lo si vede nel momento in cui nel momento in cui accade una cosa più grande di loro non sanno come affrontarla. Interessante vedere come al momento di salvarsi la pelle ognuno degli altri sia disposto a dare in pasto ai lupi il proprio caro compagno del club.

Poi alla fine la tematica della società classista che prevale nel film, dei soldi che governano il mondo, non saranno  una cosa nuova o mai affrontata, ma sicuramente il film riesce a farti un po' riflettere e rimanere con te per un po' anche dopo che sei uscito dal cinema 

Per quanto riguarda i tre protagonisti principali, direi che questo è il caso di dirlo, belli e bravi. In particolare spicca Sam Claflin, che riesce a dare vita ad un personaggio stronzo come pochi in maniera davvero convincente. Già lo amo. Convincente anche il suo antagonista Max Irons, pur ritrovandosi con un personaggio meno affascinante rispetto a quello di Claflin, menzione d'onore a Douglas Booth semplicemente perché ci rallegra la visione col suo bel visino, mentre nella sola scena in cui compare Natalie Dormer risplende.
Non tutto funziona a meraviglia ma nel complesso ci troviamo di fronte a un lungometraggio che stuzzica l’interesse dello spettatore.


Ps: palesemente chi si è occupato della locandina non ha visto il film o non avrebbe mai etichettato il personaggio della Grainger come viziato.